La democrazia rappresentativa e i suoi limiti
Lo scollamento della politica tradizionale dai bisogni della società è ormai sotto gli occhi di tutti e genera domande e necessità sempre più impellenti. Di fatto la democrazia rappresentativa non consente un confronto diretto con gli individui, che recepiscono le scelte e le direttive senza partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica. Il gap democratico si allarga fino a creare un vuoto partecipativo sempre più stringente. I cittadini rivendicano maggiore inclusione e possibilità di esercizio della propria sovranità, come dimostra l’orientamento verso forze politiche che assicurano maggiori spazi di democrazia diretta e il successo di forme di condivisione tra elettorato ed eletti.
La democrazia partecipativa
L’analisi di questa crisi può sfociare in un cospicuo momento di riflessione e rimodulazione dei processi politici, in un’ottica innovativa. La democrazia partecipativa si impone come una grande opportunità per i tempi in cui stiamo vivendo. Creare spazi di discussione, attraverso assemblee e votazioni, restituisce ai cittadini la possibilità di approfondire, esprimersi e scegliere sulla base di un confronto profondo e costruttivo. Il limite che si può riscontrare nell’approntare una nuova proposta democratica basata sulla partecipazione è di tipo organizzativo. Esperimenti di questo tipo si rivelano complessi da applicare su larga scala, mentre a livello locale le modalità partecipative sono più facilmente gestibili. L’utilizzo di nuovi strumenti consente di includere i segmenti della società nei meccanismi decisionali. Attraverso consulte, convention tematiche, consultazioni on line e forum di progettazione si aprono nuovi canali per la comunicazione politica finalizzati al miglioramento della qualità della vita.
Modalità di democrazia partecipativa: sondaggi e questionari
Un esperimento in questo senso è stato svolto anche in Italia, ad esempio a Torino nel 2007, per valutare l’opinione dei cittadini sul diritto di voto agli immigrati e sulla TAV. Si tratta del sondaggio deliberativo, o deliberative polling. Questa modalità si basa sul coinvolgimento di un numero di cittadini sorteggiati a caso, a cui viene offerta la possibilità di ricevere informazioni approfondite su temi di importanza pubblica. I soggetti, durante uno specifico evento, vengono divisi in piccoli gruppi a cui viene accordata la possibilità di porre domande all’interno di una seduta plenaria con esperti e politici. Per verificare i cambiamenti di opinione vengono somministrati dei questionari prima e dopo l’evento. Il questionario è uno strumento propositivo forte e può essere impiegato anche per valutare come viene recepito il bilancio sociale di enti, aziende e associazioni. La leggibilità e la chiarezza comunicativa, i valori veicolati, i punti di maggiore interesse e il tipo di relazione che si stabilisce tra i vari soggetti possono essere inseriti tra le domande del questionario, per ottenere un feedback immediato e realistico.
L’innovazione nella democrazia partecipativa: QuestioBuilderX
La compilazione di un questionario è semplice e veloce e non richiedere particolari conoscenze tecniche. Un unico problema può essere rappresentato dal procedimento di data entry che dev’essere effettuato successivamente, per analizzare tramite le percentuali delle risposte le principali tendenze. Grazie a QuestioBuilderX è possibile progettare procedimenti di democrazia partecipativa effettuando test, elezioni e questionari tramite un software di ultima generazione. Il valore aggiunto è rappresentato da uno scanner che consente la lettura automatica dei risultati e la trasformazione immediata in statistiche e grafici precisi. Un sistema rivoluzionario, in grado di apportare una novità sostanziale per supportare gli enti e i soggetti politici nella valutazione dei processi decisionali e nella creazione di proposte più inclusive e rispondenti dei bisogni della cittadinanza.