Basarsi su proiezioni di dati reali, che siano in grado di determinare dove più probabilmente avverrà un crimine e di quale tipo. In tempi di scarsità di risorse, sapere dove indirizzare le pattuglie è un enorme vantaggio. Una combinazione di elaborazione di dati storici presi dagli archivi della polizia locale e teorie sulla distribuzione del crimine. Tutto ciò può consentire alla pubblica amministrazione di adottare un approccio preventivo innovativo nel contrasto alla criminalità. Già all’estero esistono soluzioni simili: negli Stati Uniti per esempio, le forze dell’ordine si sono già dotate di soluzioni software simili ottenendo risultati molto interessanti. Una banca dati che raccoglie le informazioni e le comunicazioni di carattere operativo, di cui le forze di polizia sono venute a conoscenza e che ne consente, tra l’altro, l’esportazione per una lettura in chiave statistica. Il processo prevede la raccolta di informazioni come il luogo in cui è accaduto un crimine, con indicazioni sulla città, la via e il numero civico o l’ubicazione, l’ora e una classificazione dell’evento. Gli individui possono essere inseriti in una banca dati in veste di denuncianti, vittime, autori di reati o persone denunciate in quanto presunti autori di reato. Tutti questi dati possono quindi essere riversati in un database che permetta di collegare tra di loro informazioni diverse che possono fornire indicazioni statistiche. È possibile per esempio studiare le relazioni che intercorrono tra l’autore e la vittima di un determinato reato o creare dei grafici inerenti la distribuzione dei crimini sul territorio.
Un cambio di passo necessario nella raccolta e nell’organizzazione delle informazioni
Mentre in un recente passato, la raccolta e la catalogazione delle informazioni riguardanti i reati poteva avvenire attraverso dattiloscritti dalla struttura variabile e non standardizzata e aveva come solo scopo la creazione di un archivio storico, non adatto alla data-analysis, si è reso oggi necessario cambiare approccio: è essenziale generare collezioni di dati strutturati che possano essere acquisiti velocemente e in modo automatico, che vengano memorizzati in un calcolatore e dalle quali sia possibile estrarre informazioni utili.
Gli strumenti oggi disponibili
Un sistema di acquisizione dati di questo tipo necessità di strumenti di raccolta che garantiscano una bassa percentuale di errore e offrano la possibilità di ottenere velocemente delle proiezioni. Il compito degli operatori di polizia deve potersi limitare alla semplice compilazione di schede che siano in grado di raccogliere informazioni in modo standardizzato e su campioni più o meno grandi. La compilazione di moduli cartacei, in grado di essere interpretati direttamente da scanner ottici e che evitino agli operatori la procedura di data-entry manuale. Si snelliscono così procedure di acquisizione di informazioni importanti che possono fornire un aiuto decisivo nell’abbattimento della percentuale di reati in un determinato territorio, un notevole risparmio di risorse economiche da parte degli enti statali e la possibilità di focalizzare l’attenzione delle forze di polizia su punti nevralgici, evitandone la dispersione in zone meno esposte al crimine.